
Come vi avevamo anticipato alcuni giorni fa c’era la possibilità di interagire con Nick Mason inviando delle domande tramite un forum (vedi l’articolo). Ieri è stato condiviso un video, sul canale YouTube dei Pink Floyd, dove sono state raccolte tre domande e Nick Mason, con il suo solito stile, ha risposto.
Q: C’è stata una differenza nella dinamica della band nel suonare in uno spazio così antico senza l’energia del pubblico? L’atmosfera di Pompei ha influenzato il modo in cui avete eseguito i brani?
A: Non credo che abbia influenzato il modo in cui abbiamo suonato i brani. Penso piuttosto che l’aria aperta, la polvere, la luce e l’atmosfera abbiano compensato l’assenza del pubblico. È stata questa la cosa geniale: il fatto che la musica avesse comunque un suono dal vivo, anche senza nessuno presente. Secondo me, è stato questo a fare la differenza.
Q: Il vostro lavoro a Pompei è ormai leggendario. Ripensandoci, quanto è stato significativo questo evento nella storia della band?
A: Beh, credo che… uh… questo dipenda da come la gente lo interpreta ora. All’epoca non avevamo realmente idea di cosa stessimo facendo. Voglio dire, lo sapevamo più o meno, ma non cogliemmo il significato. Suvvia, stiamo parlando di qualcosa come 50 anni fa. Vivevamo ancora in un mondo che pensava che la musica pop non sarebbe durata così a lungo, e di certo non era considerata un lavoro per tutta la vita. Come si dice… non mollare mai.
Q: Adesso, una cosa importante. Mi stavo chiedendo che fine abbia fatto quella fantastica maglietta con le farfalle che indossavi a Pompei!
A: Purtroppo è andata perduta, è molto triste. Dubito che riuscirei a entrarci ora, ma forse uno dei miei nipoti… se riuscissimo a trovarla, potrebbe indossarla.
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