Novembre 23, 2024
venezia

Sono già passati 35 anni dallo storico concerto di Venezia dei Pink Floyd, un evento mondiale che fece non poco scalpore. La band era arrivata praticamente alla fine del secondo tour a supporto dell’album A Momentary Lapse Of Reason e si esibirono gratuitamente su una chiatta in mezzo alla laguna davanti Piazza San Marco gremita. Si contarono circa 200.000 persone e oltre 100 milioni di telespettatori, infatti il concerto venne trasmesso in mondovisione dalla RAI che finanziò l’evento con circa 1 miliardo delle vecchie lire. Ci furono molte polemiche sia prima che dopo il concerto, addirittura anche l’Esercito Italiano fu chiamato in aiuto per ripulire Venezia dalla sporcizia lasciata in giro e tolta dopo alcuni giorni. Ci fu un vero terremoto per la politica veneziana, che sfociò anche nelle dimissioni della giunta comunale, anche se rieletta “magicamente” pochi giorni dopo.
Il concerto, a livello artistico, non fu un granché. Forse tra i peggiori dei Pink Floyd dei “Later Years”, ma c’è da dire che la questione televisiva imponeva tempi rigidi come ricorda David Gilmour: “Lo spettacolo di Venezia è stato molto divertente, ma molto teso e snervante. Avevamo una durata specifica dello spettacolo da fare; la trasmissione via satellite ci ha obbligato ad avere un programma assolutamente preciso. Avevamo l’elenco delle canzoni e le avevamo accorciate, cosa che non avevamo mai fatto prima. Avevo un grande orologio digitale rosso sul pavimento di fronte a me e l’ora di inizio di ogni canzone scritta su un pezzo di carta. Se ci stavamo avvicinando all’ora di inizio della canzone successiva dovevo solo chiudere quella che stavamo suonando. Ci siamo divertiti molto, ma le autorità cittadine che avevano accettato di fornire i servizi di sicurezza, i servizi igienici e il cibo hanno completamente rinnegato tutto quello che dovevano fare e poi hanno cercato di incolpare noi di tutti i problemi successivi.”
Il 15 Luglio del 1989 è passato alla storia per questo evento ma ci rimane l’amaro in bocca perché poteva e doveva essere gestito in un altro modo.

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