Finita la corsa al biglietto, che nonostante la cifra diciamo non popolare c’è stata, è arrivato il momento di concentrarsi sulla scaletta che ascolteremo durante il tour. Come al solito gli sciacalli del web, a caccia di click, hanno storpiato le parole di David Gilmour dall’unica intervista che il chitarrista ha rilasciato alla rivista Uncut, per fare post e articoli falsi. Nell’intervista Gilmour ha dichiarato che non è propenso a rivisitare i brani dei Pink Floyd degli anni 70, il che non significa che non suonerà tutti i brani dei Floyd tratti dalla “golden era”, tanto per citare un espressione coniata da Roger Waters. Ma il click bait becero e fasullo cavalca l’onda dell’ipotesi che il giornalista di Uncut fa, ovvero quella che Gilmour non voglia suonare brani con i testi di Waters. Ma andando seriamente al tema di questo articolo e analizzando la line up del tour possiamo ipotizzare l’esclusione di Shine On You Crazy Diamond, Us And Them e Money. Probabilmente Gilmour inserirà buona parte del nuovo album e alcuni brani dagli altri album solisti e alcuni dei Floyd post 83, ma è facile ipotizzare, anzi, diciamo pure che sarà presente Comfortably Numb a chiusura del concerto con il mega assolo finale, cosa che una buona parte degli spettatori vuole. E in questa attesa il buon David ha pubblicato una playlist su Spotify battezzandola David Gilmour Top Tracks dove ha inserito l’ultimo singolo The Piper’s Call; Movement 1 dall’ultima collaborazione con gli Orb (Metallic Spheres In Colour); Yes I Have Ghosts, che sarà inserita come bonus track in Luck And Strange; ben 6 brani dall’album Rattle That Lock; 4 dall’album On An Island; 3 da About Face e 2 dal primo album David Gilmour. Per la parte floydiana è presente Echoes, Fat Old Sun e A Great Day For Freedom tratte dal Live In Gdansk e High Hopes, One Of These Days, Wish You Were Here e Comfortably Numb da Live At Pompeii.