Dicembre 12, 2024
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I Pink Floyd, ormai da qualche anno, hanno intrapreso un’operazione curiosa e interessante: rendere ufficiali una serie di bootleg storici già ampiamente conosciuti dai fan, caricandoli sulle piattaforme di streaming. Questo permette di mantenere i diritti su registrazioni che, passati 50 anni, rischierebbero di cadere nel dominio pubblico. Quest’anno, l’attenzione si concentra su ben 13 registrazioni live del 1974, una vera e propria chicca per gli appassionati della leggendaria band britannica.

La lista completa dei live ufficializzati

Ecco i concerti resi disponibili, tutti registrati nel corso del 1974, anno cruciale per i Pink Floyd in cui le loro esibizioni live raggiunsero nuove vette artistiche:

  • Live At Théâtre de Plein Air, Colmar, France, 22 June 1974
  • Live At Palais De Sports, Paris, France, 24 June 1974
  • Live At Usher Hall, Edinburgh, UK, 4 November 1974
  • Live At Usher Hall, Edinburgh, UK, 5 November 1974
  • Live At Odeon, Newcastle-upon-Tyne, UK, 9 November 1974
  • Live At Empire Pool, Wembley, London, UK, 15 November 1974
  • Live At Empire Pool, Wembley, London, UK, 16 November 1974
  • Live At Empire Pool, Wembley, London, UK, 17 November 1974
  • Live At Trentham Gardens, Stoke-On-Trent, UK, 19 November 1974
  • Live At The Empire Theatre, Liverpool, UK, 29 November 1974
  • Live At Palace Theatre, Manchester, UK, 9 December 1974
  • Live At The Hippodrome, Bristol, UK, 13 December 1974
  • Live At The Hippodrome, Bristol, UK, 14 December 1974

Un’operazione di preservazione e strategia commerciale

Il motivo alla base di questa operazione è principalmente legale. Grazie a una legge europea sul copyright, che protegge i diritti d’autore per 50 anni dalla pubblicazione, i Pink Floyd stanno ufficializzando queste registrazioni per evitare che diventino di pubblico dominio. Questa tattica, che segue una scia già intrapresa negli anni scorsi, si dimostra anche un modo per consolidare l’eredità musicale del gruppo, rendendo accessibile ai fan un pezzo di storia attraverso i moderni canali digitali.

In molti, però, vedono anche una possibile strategia a lungo termine da parte della Sony, che gestisce i diritti della band. Con le nuove tecnologie di mastering e rimasterizzazione, non è escluso che questi bootleg possano trasformarsi in futuri album live, arricchiti da un suono migliorato e un packaging curato, per alimentare ancora l’interesse verso il catalogo dei Pink Floyd.

Disponibilità limitata ma in espansione

Al momento, queste registrazioni non sono ancora disponibili in Italia e nel resto dell’Europa, ma è probabile che la pubblicazione globale avvenga nelle prossime settimane.

Fino ad oggi, la gestione del catalogo musicale dei Pink Floyd è stata spesso oggetto di critiche, complice anche i ben noti contrasti tra i membri della band, che hanno reso difficile una visione unitaria sulle operazioni di pubblicazione e conservazione dell’eredità musicale. Questo approccio frammentato ha portato a scelte talvolta discutibili, con materiale di grande valore per i fan lasciato in secondo piano o pubblicato in modo sporadico.

Con il catalogo ora sotto il controllo della Sony, però, le prospettive potrebbero cambiare. L’azienda ha dimostrato, in altre occasioni, di saper valorizzare i grandi archivi musicali con pubblicazioni curate, raccolte definitive e materiali inediti capaci di soddisfare le aspettative anche dei fan più esigenti. Non è difficile immaginare che, con le moderne tecnologie di restauro audio e una strategia più coerente, in futuro potrebbero arrivare uscite che finalmente incontrano il desiderio di chi segue la band da decenni.

Chissà, forse con la Sony saremo tutti più contenti. Staremo a vedere.

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