Classe 1977, attore e musicista cagliaritano, co-fondatore della compagnia Màkenes Teatro, si forma nell’isola diplomandosi alla Scuola Civica d’Arte Drammatica di Cagliari e proseguendo poi gli studi con maestri quali: Giancarlo Biffi, Giuliana Musso, Jurij Alschitz e Michael Margotta. Ha collaborato a decine di produzioni teatrali con svariate compagnie (Akròama, Venti Adversi Teatro, Cada Die, l’Aquilone di Viviana, Anfiteatro Sud, Elliot Company) e ha fondato la compagnia Màkenes Teatro con la quale è stato due volte finalista al premio Teatro.in.corto, vincendo nel 2011 il premio della giuria con lo spettacolo “Sommerso”. E’ insegnante di dizione, recitazione e storia del teatro presso la sede di Cagliari dell’Accademia Internazionale del Musical e collabora abitualmente con la compagnia Oopart in qualità di attore. In qualità di musicista è largamente attivo nel panorama musicale cagliaritano come chitarrista, bassista e cantante in numerose band isolane e come organizzatore dell’Acoustic e dell’Electric Open Mic.
FC: Come è venuta l’idea di fare uno spettacolo teatrale su Syd Barrett?
JU: E’ un’idea che mi ronzava per la testa da un bel po’ di tempo. Diciamo che la storia di Syd mi ha sempre interessato sin da quando ero bambino. L’ho sempre trovata molto particolare, forse un po’ triste, ma molto affascinante.
FC: Per quale motivo, secondo te, è interessante parlare della storia di Barrett?
JU: Prima di tutto perché ci sono ancora molti fan dei Pink Floyd che non la conoscono (ride), per il resto ci sono tanti motivi: è una storia di musica, genio, talento, amicizia e purtroppo di eccessi che possono portare in un certo senso all’autodistruzione. In questo caso ho un po’ voluto sorvolare sulle cause psichiatriche pregresse che in Syd potrebbero essere concausa del suo crollo psicologico perché non sono mai state accertate.
FC: Qual è il tuo modus operandi per la realizzazione di questi spettacoli?
JU: Per questo spettacolo in particolare mi sono basato su tutti i libri biografici che ho letto a partire da quello della Arcana sui Pink Floyd che lessi da bambino verso la fine degli anni ’80. Raccolte tutte le informazioni che volevo dare ho scritto una storia e grazie al mio amico Piero Murenu degli Artisti Fuori Posto (che cura la regia di questo spettacolo) abbiamo strutturato un racconto che potesse essere rappresentato come uno spettacolo di teatro di narrazione.
FC: Hai fatto già altri spettacoli a tema floydiano?
JU: Se intendi spettacoli teatrali di questo tipo no, ma sono anche musicista di professione e porto avanti un progetto musicale chiamato Moondust che è un tributo ai Floyd suonato in duo con una chitarra acustica e una elettrica e due voci.
FC: Hai altri progetti in cantiere?
JU: Per ora la preparazione di questo spettacolo, diciamo che sta consumando tutte le mie energie e non ho molto tempo per altri progetti teatrali. E’ la prima volta che mi cimento in una narrazione di questo tipo su un argomento al quale sono molto legato e questo mi emoziona molto. Il debutto sarà il 20 Aprile. Incrociamo le dita!
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Intervista di Francesco Madonia.
DIAMANTE PAZZO, LO SPETTACOLO TEATRALE SULLA STORIA DI SYD BARRETT by Francesco Madonia is licensed under CC BY-NC-ND 4.0