Dicembre 24, 2024
img evi

Dopo l’annuncio della pubblicazione del picture disc per il RSD 2024 abbiamo fatto due chiacchere con Gabe Noel che ha suonato in The Dark Side Of The Moon Redux e diretto la sezione archi ai concerti di Londra al Palladium.

FC: Ho letto molti complimenti da parte di Joey Waronker, che ormai fa parte della band di Roger da qualche anno, e che avete collaborato su alcune cose insieme. E’ stato lui il collegamento per “entrare” nella band di Roger Waters?

GN: Credo che il segno distintivo di un grande musicista sia quello di avere un’identità ed essere in grado di farla riconoscere immediatamente, e per me Joey è l’epitome dell’“identità istantanea”. Il modo in cui suona la batteria, il suo suono, le sue sensazioni e il suo gusto musicale sono unici per lui e riconducibili solo a lui. Potrei ascoltarlo suonare tutto il giorno, tutti i giorni. Tuttavia, il collegamento con Roger è stato Gus Seyffert, bassista e produttore. Un altro musicista con un’altra identità spiccata ed immediata. Lui ed io siamo amici e colleghi dal 2007, e ascoltare lui e Joey insieme ha innegabilmente un groove che ti uccide.

FC: Oltre a suonare ti sei occupato dell’arrangiamento degli archi, secondo me parte fondamentale del sound di TDSOTM Redux, com’è stato lavorare con Roger Waters in studio?

GN: Giusto! Devo dire che è stato abbastanza divertente, ma non ho mai incontrato Roger fino al primo giorno di prove per gli spettacoli del TDSOTM Redux a Londra. Tutti gli archi sono stati registrati a distanza, qui nel mio piccolo studio a Sierra Madre, in California.

FC: E’ stata tua l’idea di suonare il Sarangi?

GN: Sì! Ho iniziato a studiare il Sarangi da alcuni anni: rappresentava qualcosa di nuovo per mettermi alla prova e un modo per imparare la musica classica indiana. (Onore al mio Guru Pankaj Mishra! ) In ogni caso, quando Gus e Roger mi hanno inviato Us And Them c’erano lunghe sezioni di demo per capire dove sareebbe potuto finire l’assolo. Non riesco a ricordare se Gus disse che sarebbe finito in quel punto della canzone, e io l’ho semplicemente realizzato. Il mio atteggiamento generale nei confronti del fare musica è: lasciami provare prima la cosa più estrema! Possiamo sempre renderlo più docile… Quindi ho sintonizzato il Sarangi sulla tonalità della canzone e l’ho lasciato ‘volare’! Il Sarangi è lo strumento più espressivo che si possa immaginare. Credo che la traduzione letterale di Sarangi sia “1000 colori”. Ho scoperto successivamente che l’avevano adorato! E poi Gus ha avuto un’idea straordinaria: raddoppiare l’intero assolo di Sarangi con gli archi, creando più soli incredibilmente strutturati e ricchi di sfumature.

FC: Penso che sia un onore aver partecipato alla rivisitazione di uno dei capolavori del rock come The Dark Side Of The Moon. Ma dal tuo punto di vista professionale qual è il miglior album dei Pink Floyd?

GN: Devo ammettere che non sono proprio un’autorità sulla discografia dei Pink Floyd (ride). Ma una delle mie canzoni preferite in assoluto è Fearless. Mi riporta a Venice Beach, quando ero abbastanza grande per poter bere, mentre suonavo questa canzone con le leggende locali Tom Freund, Chris Joyner e Michael Jerome. Veri maestri!

La sezione archi che ha suonato al Palladium da sinistra: Nina Harries, Tim Harries, Rachael Lander, Klara Schumann, Gabe Noel, Amy Langley

FC: Adesso parliamo dei concerti al Palladium. C’era molta tensione tra voi? Roger era emozionato per questo spettacolo?

GN: Onestamente mi sono divertito molto, dall’inizio alla fine. Molti membri della band sono miei colleghi da anni, quindi mi sono sentito subito il benvenuto. Roger sembrava sinceramente ispirato a rivisitare, reinterpretare ed eseguire i nuovi arrangiamenti. E quell’entusiasmo si è sicuramente diffuso a tutti i musicisti coinvolti!

FC: C’è stata un po’ di tensione con uno spettatore la prima sera, anche se è stata gestita in maniera elegante da Roger. Com’era l’atmosfera prima di suonare?

GN: Onestamente non l’ho nemmeno sentito. Roger dirige davvero tutto e ho scoperto che più di ogni altra cosa è al servizio della musica, dell’espressione di sé e della libertà! Prima di suonare ero così entusiasta di condividere il palco non solo con Roger e la band, ma anche con gli straordinari strumentisti ad arco ingaggiati per lo spettacolo. Sono stati assolutamente fantastici!

FC: So che non puoi rispondere a questa domanda, ma ci proverò comunque. C’è ancora la possibilità di vedere dal vivo lo spettacolo TDSOTM Redux?

GN: Ah! Non vedo l’ora di eseguire di nuovo TDSOTM. Ma sì, è fuori dal mio controllo!

FC: Penso che il 2023 sia stato un anno impegnativo per te. Oltre alla collaborazione con Roger, ho visto che hai suonato anche nella colonna sonora del film Barbie. Hai già altri progetti per quest’anno?

GN: Beh, sono principalmente uno strumentista, spesso dietro le quinte, quindi finisco per lavorare contemporaneamente a parecchie produzioni televisive/cinematografiche/discografiche! Inoltre la maggior parte del mio lavoro si svolge da remoto, quindi sto facendo molte cose dal mio piccolo studio di casa. Vediamo cosa avrà in serbo quest’anno! Peace!

Intervista di Francesco Madonia. Traduzione a cura di Matteo Gherardi.

ROGER E’ AL SERVIZIO DELLA MUSICA by Francesco Madonia is licensed under CC BY-NC-ND 4.0

La Newsletter di Flaming Cow

Iscriviti per ricevere gli articoli direttamente nella tua casella di posta!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *