Dicembre 3, 2024
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Una vita tra la musica e le macchine

La frase più banale da usare per raccontare un po’ la vita di Nick Mason, nel giorno del suo 80esimo compleanno, è senza dubbio quella di dire che è stato l’unico componente dei Pink Floyd ad essere presente in tutti i dischi, dall’inizio alla fine, da The Piper At The Gates Of Dawn a The Endless River. Sicuramente una carriera gloriosa e piena di successi, ma entrando un po’ nel dettaglio possiamo anche affermare che sia stato anche il componente meno prolifico dei Pink Floyd. Eppure, uscendo un attimo dalla comfort zone “Pink Floyd”, c’è un mondo di suoni variopinti da esplorare dove il buon Nick ha messo lo zampino e per fare una cronistoria veloce dobbiamo partire dal 1971 quando i Principal Edwards Magic Theatre gli affidano la produzione dell’album The Asmoto Running Band, un buon disco prog. La band dopo questo disco si divide e nasce il gruppo Principal Edwards che incide nel 1974 l’album Round One, prodotto anche questo da Mason. Nello stesso anno, sempre in veste di produttore, collabora con l’amico Robert Wyatt al disco Rock Bottom: un capolavoro. Oggettivamente uno dei migliori dischi di Wyatt, ma soprattutto uno dei migliori dischi di sempre. Chi non lo possiede dovrebbe farsi un regalo, Rock Bottom fa bene al cuore, alle orecchie, all’anima.

Saltando al 1976 questa volta sono i Gong ad avere Nick come produttore per un disco che possiamo definirlo spartiacque per il gruppo. Daevid Allen e Gilli Smyth sono usciti l’anno prima e Steve Hillage figura come ospite in due brani. Nonostante questo sarà il successo commerciale della band vendendo oltre 100000 copie. Nello stesso anno partecipa come narratore all’album The Hapless Child di Michael Mantler. Sempre per questo disco e per l’album Guitar Solos 2 si occupa anche del mixaggio ai Britannia Row Studios. Mixa anche Stratosfear dei Tangerine Dream, ma la band decide di non usare il lavoro del batterista. Registra, ed è produttore, sempre ai Britannia Row Studios, di due canzoni per l’album His Masters Bones di Gary Windo che sarà pubblicato ufficialmente solo nel 1996. Nel 1977, in piena epoca punk e dopo aver prodotto la canzone Sonia di Robert Wyatt, partecipa sempre nelle vesti di produttore a Music for Pleasure dei Damned. La band aveva cercato Syd Barrett, senza successo, per la produzione dell’album e alla fine dirottò su Mason e fu registrato nei Britannia Row Studios. L’anno successivo è produttore insieme a Steve Hillage dell’album Green, quarto album dell’ex Gong.

I primi di Maggio del 1981 esce il primo e unico album solista di Mason, Nick Mason’s Fictitious Sports. Scritto da Carla Bley, recentemente scomparsa, è sicuramente una delle migliori uscite soliste di un membro dei Pink Floyd (la migliore per chi vi scrive), ma è da molti considerato un disco della pianista statunitense. Lo stesso Mason ha ammesso sorridendo in un’intervista che “definirlo un mio lavoro è quasi una truffa!”. Nel 1983 partecipa ancora ad un lavoro di Michael Mantler suonando la batteria nell’album Something There. Due anni dopo Mason, insieme a Rick Fenn pubblica l’album Profiles, al quale, nella canzone Lie For A Life, partecipa anche David Gilmour. I due comporranno anche le colonne sonore per i film White Of The Eye (pubblicata nel 2018 all’interno della raccolta ‬⁨Unattended Luggage) e Tank Malling (ancora inedita). L’8 Febbraio del 1987 Mason si unisce alla band di Mantler durante un concerto a Francoforte. L’esibizione registrata verrà pubblicata a fine dello stesso anno con il nome Live. Lunga pausa per la vita extra floydiana fino al 2 Novembre del 2007 dove Nick suona la batteria ad un concerto di Mantler al Jazz Festival di Berlino. L’evento fu trasmesso da una radio tedesca e la registrazione è finita nell’album Concertos. Nel 2014 suona nell’album Ghosts Of Christmas Past di Kirsty Bertarelli e nel corso di questo periodo lavora ad alcuni progetti benefici, sicuramente interessanti dal lato umano, ma poco da quello artistico. Ma è il 17 Aprile del 2018 la data che lascia tutti i fans floydiani senza parole. E’ la nascita dei Nick Mason’s Saucerful Of Secrets di cui ormai sappiamo vita, morte e miracoli di quella che possiamo definire, amorevolmente, la migliore band degli ultimi 30 anni. Nel 2019 suona la batteria nella canzone Live Long Rock & Roll di Henry McCullough in una compilation intitolata Ballywonderland. Insomma il buon vecchio Nick non è stato proprio fermo durante la sua carriera con i Floyd, ha collaborato a grandi e piccoli progetti, di cui alcuni memorabili e altri meno, ma sicuramente lavori di “nicchia”, fuori dagli schemi commerciali.

Da un articolo trovato in rete del settembre del 2022 pare che Nick Mason ha in mano un patrimonio pari a circa 180 milioni di dollari, grossomodo la stessa cifra del collega David Gilmour, oltre il doppio di Richard Wright e poco più della metà di quello di Roger Waters. Questo è dovuto in gran parte all’altra sua passione, le auto. In particolare le auto da corsa d’epoca. Nel suo garage spiccano macchine rare e costosissime tra Aston Martin, McLaren, Alfa Romeo, Panhard e molte altre. Naturalmente non poteva mancare il brand italiano più famoso al mondo: la Ferrari. Tra i vari modelli della casa di Maranello, Nick Mason, detiene: una Enzo Ferrari prodotta solo in 400 esemplari, una Ferrari 312T3 acquistata dal pilota canadese Gilles Villeneuve e la mitica Ferrari 250 GTO che attualmente risulta essere l’auto più ricercata e più costosa, infatti si contano solo poco più di 30 esemplari al mondo.

Ma in tutto questo racconto della vita di Nick Mason c’è una cosa che unisce le due passioni, una cosa non nota a tutti, ma che ha un po’ di rilevanza almeno per noi italiani. Esisteva alcuni anni fa una band fatta da tecnici e ingegneri della Ferrari chiamata Red House Blues Band. Una sorta di svago da dopolavoro che però era sfociata in concerti e tre album fatti a scopo benefico. Tra il 2010 e il 2011, in una visita di Nick Mason alla Ferrari, l’allora ingegnere Roberto Fedeli gli parlò del progetto e lui si propose di suonare la batteria in un brano. La canzone scelta fu Rain On My Street dall’album Turn Away e Nick registrò la sua parte di batteria dal proprio studio di Londra. Peccato che lo fece nel 2012, l’anno successivo all’uscita dell’album Turn Away, che potete ascoltare sulle piattaforme streaming. Insomma da qualche parte c’è un brano inedito dove è presente Nick Mason con la band della Ferrari, una cosa che unisce le due passioni e che, da italiani, ci rende anche un po’ orgogliosi. Tanti auguri Nick!

80 ANNI DI NICK MASON by Francesco Madonia is licensed under CC BY-NC-ND 4.0

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