In attesa di rivederli in Italia, abbiamo intervistato Dom Beken, tastierista dei mitici Saucerful Of Secrets, la super band di Nick Mason.
FC: Nei giorni di Natale avete fatto un grande regalo ai fans italiani annunciando un nuovo tour per l’estate prossima. L’Italia è un luogo molto caro a Nick Mason, a causa della sua passione per le Ferrari, ma com’è stato suonare a Pompei in un luogo “sacro” per i fans dei Pink Floyd?
DB: Beh… Pompei fu decisamente uno show speciale. L’atmosfera era incredibile, non solo per il bellissimo scenario e la sua storia ma anche per il significato di avere gente arrivata da ogni angolo del pianeta. La maggior parte di questo è stato assorbito dopo che ce ne siamo andati, dato che la realtà del tour a volte può essere piuttosto frenetica! Siamo arrivati a Pompei in una giornata incredibilmente calda e, a causa di ciò, non siamo riusciti a mettere in funzione la nostra attrezzatura in anticipo, per cui la nostra esperienza si è consumata davvero in un lampo: abbiamo fatto il concerto e poi siamo immediatamente saliti sull’autobus per ripartire, per arrivare a notte fonda a Brescia! Era tutto così surreale che quasi solo grazie alle foto riesco a capire che è reale!
FC: Ho notato che nella grafica del nuovo tour è sparita la scritta “The Echoes Tour”. Questo significa che ascolteremo nuovi brani, una nuova setlist per un nuovo album live da registrare?
DB: Ad essere onesti, in questa fase non ne siamo del tutto sicuri! Una volta che avremo il programma completo per il 2024 potremo iniziare a pensare anche ad un’eventuale produzione.
FC: Facciamo un salto nel passato, torniamo al 2006. Com’è stato lavorare per Richard Wright?
DB: Richard era davvero una persona incredibilmente gentile con cui era davvero piacevole lavorare e non c’è certo bisogno di parlare del suo talento. Aveva un’incredibile conoscenza e un grande gusto dell’armonia; si può tranquillamente affermare che senza di essi i Pink Floyd non avrebbero avuto lo stesso sound.
FC: Come ti senti ad aver preso il suo “posto”?
DB: Non ho preso il suo “posto” in alcun modo! In effetti è uno degli aspetti fondamentali del modo in cui ci siamo avvicinati alla band: lo spirito dei Floyd Pre-Dark Side era incentrato sull’improvvisazione e sulla sperimentazione, quindi il nostro primo obiettivo era continuare ad abbracciarlo. Anche se ovviamente suoniamo versioni riconoscibili delle canzoni, avere Nick nella band (e anche Guy, che è nella sezione ritmica di Nick da più tempo di chiunque altro) ci ha dato la libertà di interpretare le canzoni a modo nostro piuttosto che copiare pedissequamente questa o quella registrazione precedente. Del resto non mancano certo le tribute band che lo fanno molto bene! Ma devo dare atto che mi ha anche ‘liberato’ dal dover cercare di copiare lo stile di Richard e permesso di mettere un po’ di me stesso nelle performance. Ovviamente adoravo il suo modo di suonare, quindi non dubito che ci sia parte della sua influenza nel modo in cui mi avvicino alle tastiere, ma non avevo alcuna intenzione di rimpiazzarlo.
FC: L’anno scorso abbiamo potuto godere del nuovo remix di Wet Dream, una novità per quanto riguarda la carriera solista di Richard. Dato che hai curato l’archivio di materiale inedito, secondo il tuo parere, possiamo sperare di un nuovo disco postumo o comunque di una nuova pubblicazione?
DB: Questo fa parte della sua eredità, custodita molto seriamente dalla famiglia. Sono felice di ciò che Steven Wilson ha ottenuto dall’album “Wet Dream”, donandogli una nuova prospettiva di vita. Forse anche “Broken China” potrebbe ricevere lo stesso trattamento; ma questi erano album che erano stati ultimati e la famiglia sapeva che Richard era pronto a ri-condividerli. Per quanto riguarda qualsiasi altra questione ancora aperta beh, non spetta a me decidere.
FC: Dato che nella tua carriera ti sei occupato un po’ di tutto; film, tv, videogames, collaborazioni con gli ORB, HFB ecc.., hai in programma qualcos’altro oltre ai Saucerful?
DB: Beh, Nick non ha mai parlato di un possibile ritiro dalle scene, comunque tra un tour e l’altro ho ancora una discreta quantità di tempo a disposizione. Almeno due videogiochi di cui ho composto la musica dovrebbero uscire quest’anno. Sto collaborando ancora con Alex Paterson, quindi speriamo di finire presto anche parte del nostro lavoro. Sto anche lavorando con altre persone su alcune idee, quindi spero che il 2024 sia produttivo! Una delle cose che aspetto con più trepidazione è suonare con i KillerStar. La band è stata fondata da Rob Flemming e James Sedge ma ha finito per includere molti membri della band di David Bowie. Sono davvero felice che mi abbiano chiamato alle tastiere e presenteremo il nuovo album al 100 Club di Londra il 16 marzo di quest’anno.
Intervista di Francesco Madonia. Traduzione a cura di Matteo Gherardi. Foto di Marco Bozzato.
INTERVISTA ESCLUSIVA A DOM BEKEN by Francesco Madonia is licensed under CC BY-NC-ND 4.0