Dicembre 24, 2024
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Syd Barrett e la scena di Canterbury

Sarebbe troppo facile ricordare e complimentarsi con Syd Barrett per i suoi tre lavori principali: The Piper At The Gates Of Dawn, The Madcap Laughs e Barrett, dischi che hanno segnato un settore della musica e influenzato moltissimi artisti. Ma nella sua breve e intensa carriera, Syd, ha prestato la sua chitarra a Kevin Ayers per la canzone Religious Experience. Registrata durante le sessioni dell’album Joy Of A Toy del 1969, è stata pubblicata l’anno successivo su un 45 giri con il titolo di Singing A Song In The Morning a nome di Kevin Ayers And The Whole World, ma non è stata usata la take con Barrett. La questione può sembrare poco importante per i comuni mortali, ma non per i nerd floydiani ascendenti barrettiani. Si tratta infatti dell’unica volta in cui il “diamante pazzo” ha suonato al di fuori di un suo disco o di uno dei Pink Floyd.

Sulla presenza di o meno di Barrett nella collaborazione con l’amico Ayers c’è sempre stato una sorta di alone di mistero, ma a chiarire la situazione ci ha pensato direttamente la Harvest/EMI pubblicando nel 1984 un sampler “The Harvest Story Vol. 1 – Art School Dancing” dove viene inserita come prima traccia proprio Singing A Song In The Morning dove fra le note c’è scritto: Voci e smentite sulla presenza di Syd Barrett su questa traccia abbondarono per anni finché non fu accertato che l’assolo di chitarra di Kevin fosse inteso come un tributo a Syd. La verità è che Barrett ci ha effettivamente suonato, ma il suo contributo è fuori dalla versione pubblicata.

Solo nel 1999 è stata fatta chiarezza sulla questione. David Parker, scomparso pochi giorni fa, ha avuto accesso agli archivi degli studi di Abbey Road e ha pubblicato tutte le sessioni di Religious Experience sulla fanzine barrettiana Late Night, identificando nel 18 Dicembre 1969 la take 103 dove è presente il contributo di Syd Barrett. Argomento rimesso in discussione nel 2003 dopo l’uscita di una ristampa in CD di Joy Of A Toy, dove come bonus track sono state inserite alcune take di Religious Experience e la versione pubblicata come singolo. Nel libretto allegato al CD viene accreditato Syd Barrett nella take 9 e viene precisato nelle note: “Avido appassionato di Syd Barrett, il genio ribelle ex-Pink Floyd, Ayers sentiva che il contributo di Syd avrebbe potuto migliorare la sua ultima composizione. Sulla strada per gli Abbey Road Studios, Kevin chiamò l’appartamento di Barrett per richiedere la sua presenza durante la sessione di registrazione. E così è stato. Il 9 novembre 1969 Kevin Ayers e Syd Barrett hanno lavorato sulla prima versione di “Religious Experience”. Durante la stessa giornata, avevano partecipato alle sessioni Richard Coughlan e Richard Sinclair del gruppo canterburiano Caravan. Dopo alcune considerazioni si è ritenuto che la chitarra psichedelica di Syd Barrett era troppo poco commerciale e la canzone troppo lunga; il brano è stato così registrato di nuovo”. 

La cosa oltre ad essere un tantino bizzarra ha anche il sapore di una certa frivolezza, ricordando che sia Ayers che Barrett, nel 2003, erano sempre in vita. Un errore del genere è francamente inammissibile. Qui non si tratta di dettagli da lana caprina, qui stiamo parlando di non aver controllato con esattezza, cosa che aveva fatto già Parker, in quale take sia presente Syd Barrett, non un dettaglio marginale insomma. Tra i due c’è sempre stata amicizia e stima, basti pensare a Oh! Wot A Dream, brano di Ayers dedicato a Barrett pubblicato nell’album Bananamour del 1973 e corredato (solo per alcune copie e poi ristampato in un remaster) da un libretto dove c’è scritto: Oh! Wot A Dream essendo la forma più sincera di adulazione l’imitazione, è cantata deliberatamente nello stile di Syd Barrett. Quello che ho cercato di fare è stato provare alcune delle sensazioni che sono uniche per lui solo per dimostrare che, anche se non ci incontriamo o non parliamo, ho una certa vicinanza a quello che sta facendo e posso identificarmi con lui.

Dire che alla fine quello che conta è la musica rientra nella banalità. Un attimino di attenzione in più non guasterebbe, certamente non occorre un controllo qualità da settore automotive per avere con precisione dei dettagli importanti come quello delle registrazioni. Speriamo in futuro ci sia una ristampa chiarificatrice con le cose al posto giusto. Se lo merita Ayers e se lo merita Barrett.

RELIGIOUS EXPERIENCE by Francesco Madonia is licensed under CC BY-NC-ND 4.0

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