The Dome, Brighton
“Quale posto migliore per i Floyd per iniziare il loro tour del 1972 se non al Dome di Brighton? La rotondità simmetrica del teatro si prestava perfettamente al nuovo sound a 360° dei Pink Floyd. e ha permesso di dimostrare che, oltre ad essere compositori di grande livello, sono anche maestri di tecnica del suono. Non tutto è stato perfetto, sono stati costretti ad abbandonare una loro lunga composizione che loro stessi definiscono, il loro capolavoro, per problemi tecnici. Ma questa è la prima esibizione del loro nuovo show ed il pubblico esultante non ha lasciato dubbi sulla qualità di ciò che stavano proponendo. Poi è arrivata Atom Heart Mother con i suoi passaggi d’organo fluttuanti e disincantati, a seguire l’urlo di Waters in Careful with that axe Eugene con il sospetto dell’utilizzo di un unità echoplex sul suo microfono vocale, poi One Of These Days da Meddle, poi Echoes dove il suono sfreccia per l’auditorium sbalordendo il pubblico. Per concludere, A Saucerful of Secrets. Diverse persone si sono chinate mentre il feedback della chitarra di Gilmour ruggiva sopra le teste come un attacco di bombardieri in picchiata. Se sono rimasti dei biglietti per questo spettacolo, comprali!” (Melody Maker)